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Dal cibo ai giochi di memoria, la mente si salva cosi'

In Usa è in studio un programma anti-demenza in 36 punti

La mente si puo' salvare con la mente: sono tanti gli esercizi che possono aiutare a non perdere memoria e capacita' .

Ecco una 'guida di pronto uso' per aiutare pazienti con demenza a rallentare il decorso della malattia: una serie di esercizi semplici di stimolazione cognitiva da fare a casa con l'ausilio di familiari o caregiver. 

 

Il libro, 'Promuovere il benessere nella persona con demenza.

Una guida pratica per la stimolazione cognitiva ad uso del familiare e del caregiver' (Franco Angeli), propone 150 pagine di esercizi piacevoli e facili da svolgere e veramente efficaci per tenere a bada la demenza.

La stimolazione cognitiva, spiega all'ANSA uno degli autori, Erika Borella, Università di Padova, 'potenzia' le funzioni cognitive: "in generale, si assiste ad una ri-attivazione globale delle capacità cognitive, un incremento di attenzione e vigilanza, capacità di linguaggio e miglioramenti nel tono dell'umore".

Sono sempre più numerosi, infatti, gli studi che mostrano che è possibile contrastare la demenza con esercizi e stili di vita adeguati. Ad esempio uno studio condotto all'Università di Los Angeles mostra la possibilità di far regredire l'Alzheimer migliorando il quadro clinico dei pazienti con una serie di interventi mirati che vanno dalla dieta al sonno. In particolare gli scienziati hanno ideato un complesso programma in 36 punti basato su alimentazione, esercizio fisico, stimolazione cognitiva, integrazione di vitamine per contrastare la malattia.

Il programma è stato testato in via preliminare su 10 pazienti sia con una forma lievissima di Alzheimer sia con demenza conclamata. Secondo quanto riferisce la rivista Aging, molti pazienti hanno visto migliorare le proprie capacità cognitive addirittura fino al punto di poter tornare a lavorare.

La guida italiana, invece, si concentra sulla stimolazione cognitiva, proponendo, spiega Borella, diverse attività da fare a casa, ideate per stimolare le risorse cognitive ancora presenti nel paziente, contrastando così i cambiamenti - cognitivi e comportamentali - che caratterizzano il decorso della malattia''.

Ogni sessione prevede due versioni dello stesso esercizio: il livello A rivolto a persone con demenza lieve; il livello B a persone con una compromissione maggiore. Per esempio, nella sessione sulle notizie di attualità si utilizzano quotidiani attuali e degli anni passati, con proposte di domande su eventi presenti e passati, ad esempio 'ti ricordi la missione sulla luna?'. Nella sessione sul cibo si chiede all'anziano di prendere degli alimenti dal frigo e si 'gioca' con essi chiedendo al paziente di rievocare sapori, di esprimere preferenze, ricordare ricette etc.

Nella sessione 'la mia vita' si prendono fotografie di famiglia del passato e recenti cercando di stimolare la discussione riguardo ai soggetti delle foto, organizzandoli secondo una sequenza temporale. Si chiedono al paziente storie sulla vita di familiari e amici, oppure le date e i luoghi di nascita per tenere traccia delle origini della famiglia a livello geografico. E ancora, nella sessione 'slogan pubblicitari' si parla do pubblicità di una volta e nuove chiedendo ad esempio di identificare il prodotto pubblicizzato. Così, in modo divertente si stimolano aspetti cruciali del funzionamento mentale quali memoria, linguaggio, attenzione, senza che il paziente abbia la sensazione di essere "sotto esame", senza noia e fatica. "Solo l'esercizio che si compie piacevolmente - precisa Borella - può infatti influenzare positivamente anche il nostro cervello. Questo trattamento intende quindi valorizzare le capacità residue della persona, rispettandone le capacità e preferenze".

 

Il manuale, conclude, rappresenta una sintesi delle più efficaci metodologie di potenziamento delle abilità cognitive abbinate alle strategie di gestione di quei comportamenti che spesso rappresentano una vera e propria sfida per il famigliare che si prende cura della persona con demenza.